A New York all’asta un raro Stradivari. Valore stimato: 20 milioni di dollari

May 12, 2022, Corrieri della Sera

By Carlotta Lombardo

Il violino, del 1714, si chiama «da Vinci» e negli anni Venti appartenne a Toscha Seidel, virtuoso del violino di origini russe. Undici anni fa, venne battuto uno Stradivari a un’asta benefica per le vittime del terremoto in Giappone a 16 milioni di dollari

Un raro Stradivari del 1714 verrà battuto a New York. Valore stimato: 20 milioni di dollari. È il primo della cosiddetta epoca d’oro della costruzione di violini ad essere messo all’asta in decenni. Il prezioso strumento si chiama «da Vinci-ex Seidel»; nel nome fa riferimento al genio italiano Leonardo da Vinci e al suo ex proprietario, per 40 anni, Toscha Seidel, virtuoso del violino di origini russe che lo acquistò negli anni Venti a 25 mila dollari (oggi l’equivalente di 400 mila dollari). Il violino venne utilizzato nella colonna sonora originale del film «Il Mago di Oz», del 1939. Dopo un tour mondiale attualmente in corso, la sua vendita sarà condotta online dal 16 maggio al 9 giugno dalla Tarisio, casa d’aste specializzata in strumenti ad arco e archi. «Per un musicista — ha detto il direttore della Tarisio, Carlos Tome — ha un valore inestimabile».

Undici anni fa, uno Stradivari all’asta per 16 milioni di dollari

Prima dell’asta, il violino verrà esposto per speciali visite private a Londra, Berlino, Pechino, Shanghai, Hong Kong e New York. Il «da Vinci» dovrebbe superare il precedente record di vendita di uno Stradivari: 11 anni fa la casa d’aste ne ha messo uno in un’asta di beneficenza che ha raccolto 16 milioni di dollari per le vittime del terremoto e dello tsunami del 2011, in Giappone. Negli ultimi anni, scrive il New York Times, rari violini un tempo di proprietà di famosi virtuosi come Fritz Kreisler, Jascha Heifetz e Yehudi Menuhin, sono stati venduti privatamente per un valore massimo di 20 milioni di dollari. Solitamente portano i nomi dei loro proprietari, come lo Stradivari «Conte di Plymouth», che per ravvivare la sua reputazione e il valore di mercato viene ora chiamato anche «ex Kreisler». Tutti i violini Stradivari hanno acquisito nomi, alcuni piuttosto fantasiosi, come «La Bella Addormentata». Il «da Vinci» richiama nel nome quello di Leonardo da Vinci, ma non ha nessuna attinenza con il genio del Rinascimento. Negli anni Venti un commerciante vendette tre Stradivari utilizzando la stessa «tattica di marketing» e chiamandoli con i nomi di famosi pittori : oltre al «da Vinci», c’è infatti il «Tiziano» e il «Michaelangelo».

Le qualità degli Stradivari

È un particolare equilibrio del timbro a rendere gli Stradivari degli strumenti unici. A mettere a fuoco questa particolare caratteristica, è stata una squadra multidisciplinare coordinata dal Cnr che ha recentemente condotto un esperimento in cui sono stati coinvolti 70 liutai per valutare le qualità sonore di quattro violini, tra i quali uno Stradivari. I risultati, pubblicati su The Journal of the Acoustical Society of America, suggeriscono che a rendere lo Stradivari il suono preferito sia un particolare equilibrio nelle proprietà del timbro dello strumento. I violini Stradivari sono riconosciuti in tutto il mondo come un’eccellenza nell’artigianato, un modello per i liutai e un miraggio per collezionisti e musicisti.

Toscha Seidel , il musicista che lo comprò negli anni Venti

Negli anni Venti Toscha Seidel ebbe un tale successo che fu in grado di acquistare il «da Vinci» per 25.000 dollari, una vendita apparsa sulla prima pagina del New York Times il 27 aprile 1924. All’epoca, Seidel disse che non lo avrebbe scambiato «per un milione di dollari», considerandolo il suo bene più prezioso. «Il timbro — disse — è di straordinaria potenza e bellezza». Nel suo periodo di massimo splendore (Albert Einstein prese lezioni di violino da lui), George e Ira Gershwin scrissero una canzone comica su di lui e su tre dei suoi coetanei ebrei russi: «Mischa, Sasha, Toscha, Jascha». Il musicista studiò a San Pietroburgo con l’eminente maestro Leopold Auer ed emigrò negli Stati Uniti dopo gli sconvolgimenti della rivoluzione russa, debuttando in concerto alla Carnegie Hall e ottenendo il plauso della critica.

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